Moio della Civitella

La Civitella, nel Cilento, è una collina leggendaria, un sogno di verde e di pietra che gli antichi Focesi, popolo giunto dalla Grecia 2500 anni fa, ha reso immortale, edificando sulla sua sommità una città-fortezza che è ancora avvolta nel mistero. Migliaia sono i turisti, che visitano le antiche vestigia, e archeologi e studiosi che interrogano le pietre millenarie per carpirne i segreti mai svelati. La collina è coperta da un castagneto secolare ed è circondata da un fastoso bosco di cerri che le fa da corona. Dalla vetta della Civitella si gode un paesaggio mozzafiato che a sud apre sul mare e a nord verso la catena degli Alburni. Ai piedi della Collina i borghi medievali di Moio e Pellare.
Il Parco archeologico della Civitella è testimonianza in pietra dell’antica civiltà della Magna Grecia. La fortezza, vero gioiello del parco, risale al IV sec. a.C. Particolare attenzione merita la famosa Porta dei Castagni che riprende i canoni velini di Porta Rosa: perfettamente conservata è uno dei rari esempi di arco greco. La cinta muraria della fortezza si estende per circa un km e presenta 4 porte di accesso. Sull’abitato di acropoli sono ben visibili l’impianto urbano e i ruderi di due templi.
Il Museo della Civiltà contadina di Moio della Civitella, attraverso la cultura materiale, propone un’immersione in un mondo che sta scomparendo. Tappa obbligata per gli appassionati di antropologia e di etnografia, il Museo, già attivo negli anni ‘70, è tra i primi del genere nel sud Italia.
Il borgo è immerso nel verde e attorniato dal Bosco di Cerri, si estende per più di cento ettari ed ha una capacità di crescita superiore alla media. Oggetto di studi scientifici da parte di università italiane ed europee presenta una variegata ricchezza dei frutti del sottobosco.
La Comunità si riappropria dell’antico rito dei baccanali greci omaggiando Dioniso ne ”le Notti di Bacco”.



Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore

La Civitella, nel Cilento, è una collina leggendaria, un sogno di verde e di pietra che gli antichi Focesi, popolo giunto dalla Grecia 2500 anni fa, ha reso immortale, edificando sulla sua sommità una città-fortezza che è ancora avvolta nel mistero. Migliaia sono i turisti, che visitano le antiche vestigia, e archeologi e studiosi che interrogano le pietre millenarie per carpirne i segreti mai svelati. La collina è coperta da un castagneto secolare ed è circondata da un fastoso bosco di cerri che le fa da corona. Dalla vetta della Civitella si gode un paesaggio mozzafiato che a sud apre sul mare e a nord verso la catena degli Alburni. Ai piedi della Collina i borghi medievali di Moio e Pellare.
Il Parco archeologico della Civitella è testimonianza in pietra dell’antica civiltà della Magna Grecia. La fortezza, vero gioiello del parco, risale al IV sec. a.C. Particolare attenzione merita la famosa Porta dei Castagni che riprende i canoni velini di Porta Rosa: perfettamente conservata è uno dei rari esempi di arco greco. La cinta muraria della fortezza si estende per circa un km e presenta 4 porte di accesso. Sull’abitato di acropoli sono ben visibili l’impianto urbano e i ruderi di due templi.
Il Museo della Civiltà contadina di Moio della Civitella, attraverso la cultura materiale, propone un’immersione in un mondo che sta scomparendo. Tappa obbligata per gli appassionati di antropologia e di etnografia, il Museo, già attivo negli anni ‘70, è tra i primi del genere nel sud Italia.
Il borgo è immerso nel verde e attorniato dal Bosco di Cerri, si estende per più di cento ettari ed ha una capacità di crescita superiore alla media. Oggetto di studi scientifici da parte di università italiane ed europee presenta una variegata ricchezza dei frutti del sottobosco.
La Comunità si riappropria dell’antico rito dei baccanali greci omaggiando Dioniso ne ”le Notti di Bacco”.



Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore

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