Aquara

Le origini di Aquara sono antichissime, infatti risulta essere stata fondata dai greci e, poi, assoggettata da altri popoli come gli etruschi, i sanniti, i romani e i normanni. Anticamente Aquara era fortificata da una rocca e cinta da mura con torri: secondo la leggenda sotto la rocca sorgeva lo steccato e, poco distante, la giostra dove, soprattutto al tempo dei re Aragonesi, i soldati e i giovani si esercitavano a combattere. Dopo le invasioni barbariche, Aquara passò sotto il dominio dei Goti, poi dei Bizantini, dei Longobardi, dei Saraceni e, infine, sotto il dominio dei Normanni. Dal dominio normanno fino all’eversione della feudalità, il feudo di Aquara passò nelle mani di molti signori e principi, tra cui spiccano i nomi di: Roberto il Guiscardo, Guglielmo di Postiglione, Tommaso Sanseverino, principe di Benevento, ed Ettore Fieramosca. Il toponimo è di natura idrografico: indica ricchezza d’acqua, infatti in questo paese l’acqua sgorga perennemente e naturalmente in numerose fontane pubbliche e private. L’antico emblema del paese è significativo al riguardo, perché raffigura un’amazzone con in mano due idre, con una delle quali mesce l’acqua. Aquara è anche ricca di verdi pianure e di suoli fertili e rigogliosi, inoltre gode di un clima ideale che, unitamente alla ricchezza di acqua, rende questo territorio favorevole alla pratica dell’agricoltura. Il territorio di Aquara è irrigato a sud dal fiume Calore che ne determina i confini con i territori di Castel San Lorenzo e Roccadaspide: il fiume nasce dai monti del Cilento e, alimentato dalle acque del Fasanella e del Ripiti, si congiunge al fiume Sele, nei pressi della Reale Tenuta di caccia di Persano. Nel territorio scorrono molti torrenti, un tempo primeggiavano quello della Pietra e il torrente Fierro; in località Galdo vi era anche un laghetto, oggi del tutto scomparso, che traeva la sua denominazione dalla località medesima.
Ad Aquara ci sono tre piazze principali degne di nota: piazza Vittorio Veneto, un tempo intitolata a Giovanni Nicotera, presenta una struttura regolare, a ferro di cavallo; piazza San Lucido, già piazza Roma fino al 27 luglio 1999, è molto ampia e presenta una forma quadrangolare; piazza Indipendenza, in cui fino a qualche decennio addietro vi si svolgevano i festeggiamenti in onore di San Rocco, in quanto attigua ad essa è la Chiesa eretta in onore del Santo protettore degli appestati.

Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore

Le origini di Aquara sono antichissime, infatti risulta essere stata fondata dai greci e, poi, assoggettata da altri popoli come gli etruschi, i sanniti, i romani e i normanni. Anticamente Aquara era fortificata da una rocca e cinta da mura con torri: secondo la leggenda sotto la rocca sorgeva lo steccato e, poco distante, la giostra dove, soprattutto al tempo dei re Aragonesi, i soldati e i giovani si esercitavano a combattere. Dopo le invasioni barbariche, Aquara passò sotto il dominio dei Goti, poi dei Bizantini, dei Longobardi, dei Saraceni e, infine, sotto il dominio dei Normanni. Dal dominio normanno fino all’eversione della feudalità, il feudo di Aquara passò nelle mani di molti signori e principi, tra cui spiccano i nomi di: Roberto il Guiscardo, Guglielmo di Postiglione, Tommaso Sanseverino, principe di Benevento, ed Ettore Fieramosca. Il toponimo è di natura idrografico: indica ricchezza d’acqua, infatti in questo paese l’acqua sgorga perennemente e naturalmente in numerose fontane pubbliche e private. L’antico emblema del paese è significativo al riguardo, perché raffigura un’amazzone con in mano due idre, con una delle quali mesce l’acqua. Aquara è anche ricca di verdi pianure e di suoli fertili e rigogliosi, inoltre gode di un clima ideale che, unitamente alla ricchezza di acqua, rende questo territorio favorevole alla pratica dell’agricoltura. Il territorio di Aquara è irrigato a sud dal fiume Calore che ne determina i confini con i territori di Castel San Lorenzo e Roccadaspide: il fiume nasce dai monti del Cilento e, alimentato dalle acque del Fasanella e del Ripiti, si congiunge al fiume Sele, nei pressi della Reale Tenuta di caccia di Persano. Nel territorio scorrono molti torrenti, un tempo primeggiavano quello della Pietra e il torrente Fierro; in località Galdo vi era anche un laghetto, oggi del tutto scomparso, che traeva la sua denominazione dalla località medesima.
Ad Aquara ci sono tre piazze principali degne di nota: piazza Vittorio Veneto, un tempo intitolata a Giovanni Nicotera, presenta una struttura regolare, a ferro di cavallo; piazza San Lucido, già piazza Roma fino al 27 luglio 1999, è molto ampia e presenta una forma quadrangolare; piazza Indipendenza, in cui fino a qualche decennio addietro vi si svolgevano i festeggiamenti in onore di San Rocco, in quanto attigua ad essa è la Chiesa eretta in onore del Santo protettore degli appestati.

Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore

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